Si è chiusa ieri, venerdì 25 luglio, la terza annualità della campagna di scavi archeologici del Vivarium Project, il progetto promosso dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (Piac) di Roma, in convenzione con l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Catanzaro-Crotone.
Obiettivo dell’intervento, che proseguirà negli anni a venire, è la ricerca, lo studio e la valorizzazione scientifico-divulgativa dei luoghi di Cassiodoro.
Scavi in località Ceraso: scoperta una villa romana
Nel 2024 e quest’anno gli scavi si sono svolti in località Ceraso, nella proprietà della famiglia Lopez-Pascali, dove è stata rinvenuta un’antica villa romana. Il 15 e il 24, rispettivamente a Squillace e a Stalettì, si sono svolte le giornate vivariensi nel corso delle quali sono stati illustrati i risultati delle campagne di scavo, mentre il 23 luglio si è tenuto l’open day in località Ceraso con la partecipazione di centinaia di visitatori che hanno visto da vicino i vari interventi, con gli ultimi ritrovamenti e sotto la guida sapiente degli archeologi.
Collaborazioni e testimonianze: l’esperienza di Mistery Hunters
Ad affiancare il team del Vivarium Project, diretto dai professori Gabriele Castiglia e Domenico Benoci, del Piac, anche le associazioni Mistery Hunters e Mystica Calabria. Il racconto dell’esperienza di collaborazione è di Alfonso Morelli, del team Mistery Hunters. Si parte dal frammento di muro antico riaffiorato durante una piantumazione di agrumi vicino a Villa Ceraso, a pochi passi dal parco archeologico di Scolacium.
Tra archeologia e fede: alla ricerca del culto di Cassiodoro
In questa zona della costa ionica nacque Cassiodoro e qui scelse di ritirarsi. «Il Vivarium Project – sottolinea Morelli – non è soltanto un cantiere di scavo. È un’opera di riparazione storica. Cassiodoro, figura cruciale della transizione tra romanità e Medioevo, è stato spesso dimenticato, oscurato dal giudizio di storici ottocenteschi che lo tacciarono di ambiguità politica. Il Vivarium Project non è solo un’impresa archeologica: è parte della causa di beatificazione di Cassiodoro, avviata nel 2020.
La Chiesa vuole dimostrare l’esistenza di un culto ininterrotto e gli archeologi cercano non solo pietre, ma testimonianze tangibili della sua santità e della sua opera. Il ritrovamento di una villa suburbana romana, attiva dal II al VII secolo d.C., con ambienti termali, un calidarium, una sepoltura gotica con fibula e una domus con resti ceramici, porta nuova linfa al dibattito sull’ubicazione del Vivarium».
Il contributo degli studenti e delle associazioni culturali
Nel racconto viene evidenziato anche il coinvolgimento negli scavi degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, guidati dal professore Francesco Cuteri. «Le associazioni culturali Mistery Hunters e Mystica Calabria – conclude Morelli – sono orgogliose di aver avviato una collaborazione stabile con il team del Vivarium Project. Tutti i soci condividono una profonda convinzione: questa straordinaria ricerca, oggi ancora avvolta dal mistero, potrà presto trasformarsi in storia documentata e riconosciuta, degna di essere tramandata nei libri e nelle coscienze».
Carmela Commodaro