Squillace, dove la fede incontra la storia: un viaggio tra antichi culti e nuove scoperte

«È un appuntamento annuale consolidato all’interno dell’Arcidiocesi, segno concreto dell’impegno condiviso nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale ecclesiastico. I progetti Mab, che intrecciano museo, archiovio e biblioteca, rappresentano percorsi virtuosi e modelli efficaci per custodire, narrare e trasmettere la memoria viva della nostra fede, attraverso i preziosi strumenti della cultura e della tradizione».

Lo ha affermato don Maurizio Franconiere, responsabile dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, inaugurando sabato scorso l’esposizione realizzata all’interno della Basilica Concattedrale “Santa Maria Assunta” di Squillace (CZ) con i pannelli descrittivi delle tre cappelle legate al culto bizantino: Sant’Agazio, patrono militare di Costantinopoli; la Dormitio Virginis, antica forma orientale del culto mariano; e, infine, Maria Odighitria, con il racconto della traslazione dell’icona marmorea.

Il progetto “Antichi Culti nell’Itinerario Giubilare di Squillace” è stato proposto dall’Arcidiocesi nell’ambito del più ampio progetto diocesano integrato musei-archivi-biblioteche (Mab) promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana in occasione dell’anno giubilare 2025.

Il progetto, dunque, mira a valorizzare l’itinerario giubilare “Vivariense”, scelto dall’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace S.E. Mons. Claudio Maniago, che collega il santuario della Madonna del Ponte alla Concattedrale, riscoprendo e promuovendo le antiche testimonianze di culto.

Oltre alla valorizzazione dei beni ecclesiastici, il progetto promuove la partecipazione attiva della comunità locale, anche attraverso laboratori didattici. I testi sono di Dante Palmerino, l’organizzazione e l’allestimento sono a cura di Lucia Boccalone, Lara Caccia, Marianna Gentile e Alessandro Mercurio, mentre il progetto grafico è di Alfonso Prunestì.

Una particolare attenzione sarà dedicata alla sensibilizzazione sul valore del pellegrinaggio come espressione di fede, carità e identità ecclesiale.

«L’obiettivo – ha rimarcato don Franconiere – è offrire contenuti informativi che arricchiscano l’esperienza spirituale e culturale dei pellegrini e dei turisti, valorizzando al contempo la conoscenza del territorio. In analogia con gli antichi “itineraria” religiosi e spirituali, i banner che segnano il percorso Vivariense si propongono di condurre per mano il viandante di oggi accompagnandolo in un cammino di ricerca interiore, memoria e speranza».

Carmela Commodaro