Interpretare la passione del Signore per l’umanità

Concluso il Convegno Catechistico Regionale “Adulti testimoni generativi della fede”.
Concluso il Convegno Catechistico Regionale “Adulti testimoni generativi della fede”.

“Ascolto e passione: sono queste le due parole che ci portiamo a casa questa sera, assieme alla gioia e alla soddisfazione che abbiamo vissuto insieme una esperienza davvero bella, ricca di stimoli importanti, frutto della conversazione dello Spirito che caratterizza uno dei modi di procedere per una Chiesa sinodale”.

Così l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace S.E. Mons.Claudio Maniago, vicepresidente della Conferenza Episcopale Calabra e delegato CEC per la catechesi, chiudendo i lavori del Convegno Catechistico Regionale svoltosi ad Amantea (CS) sul tema “Adulti testimoni generativi della fede”.

Il convegno, organizzato dal competente settore della CEC, guidato da don Franco Liporace, si è svolto con il qualificato contributo di monsignor Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, e il qualificato supporto di padre Rinaldo Paganelli e suor Giancarla Barbon che hanno aiutato i facilitatori nei percorsi laboratoriali.

Davanti ad una platea di oltre 200 catechisti, direttori ed équipe delle diverse diocesi della regione, Mons. Maniago ha sottolineato la valenza del servizio svolto dai catechisti, “un servizio apparentemente semplice, piccolo che noi svolgiamo nelle nostre comunità, ma che ha davvero l’ardire di interpretare la passione del Signore, la sua voglia di incontrare tutti, di essere toccato nella sua umanità che porta la salvezza”.

“Siamo a vivere questo momento nel tempo di Pasqua – ha aggiunto l’Arcivescovo – che non è certamente una coincidenza, ma è frutto del cammino che stiamo facendo come Chiesa. Vivere il tempo di Pasqua non è solo seguire un calendario, lo sappiamo, ma sentirci immersi nella luce del Risorto. Il tempo di Pasqua che ci illustra la Parola di Dio è il tempo in cui il Signore ci appare. Lui è Risorto, vivo, presente in mezzo a noi e vince e vuole vincere la nostra diffidenza, la nostra paura, la nostra difficoltà di avvicinarci a Lui, il nostro rifugiarci troppo spesso nel credere che lui sia un fantasma, una cosa che ci può impressionare, fare anche paura, ma che comunque resta qualcosa di etereo e che poco ha a che vedere con la vita di tutti i giorni”.

“La forza di quello che stiamo facendo – ha concluso Mons. Maniago – si trova ben oltre quello che noi umanamente potremo mettere insieme. Attingiamo dalla luce del Risorto e dalla Parola quella energia di vita nuova che ci deve riportare poi nelle nostre diocesi anche con rinnovato entusiasmo. L’impegno sembra molto grande, ma l’entusiasmo deve essere ben più superiore”.

Per la folta delegazione diocesana di catechisti, guidata dal direttore dell’Ufficio don Michele Fontana e dal vicedirettore don Ferdinando Fodaro e composta da catechisti in rappresentanza delle foranie e da insegnanti di religione, una esperienza di confronto e di crescita che sarà presto messa al servizio delle comunità diocesana nella prossima fase di verifica e programmazione, anche alla luce della sintesi che verrà elaborata ai vari livelli, regionale e nazionale.