Non ci sono parole giuste per raccontare l’esperienza vissuta nella 73a Settimana Liturgica Nazionale nella diocesi di Chiavari: un’esperienza ricca di contenuti formativi, celebrazioni intense, amicizie consolidate, esplorazioni vivaci e pasti gustosi. La bellezza e la verità del celebrare cristiano sono state al centro della riflessione, seguendo la scia della Lettera apostolica “Desiderio Desideravi” e nel 60° anniversario della promulgazione della Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium.
Il valore della formazione liturgica
Il nostro stile di ricerca e di valorizzazione della bellezza deve tradursi in un itinerario catecumenale di formazione liturgica continua, sia personale che comunitaria. Non dobbiamo dare nulla per scontato: la liturgia che celebriamo deve essere vera, comprensibile e vissuta. Non deve rimanere una realtà misteriosa e distante, ma diventare qualcosa di grande che ci avvolge, ci supera, ci trasforma, ci coinvolge e ci “divinizza”.
Spinti da numerosi stimoli ricevuti durante la settimana, si è deciso di vivere anche nella nostra Diocesi un momento di particolare grazia: un tempo di preghiera e riflessione che ha coinvolto numerosi fedeli, desiderosi di approfondire la loro formazione liturgica.
Un pomeriggio di celebrazione e approfondimento
L’evento si è articolato in due momenti principali: un atto celebrativo, presieduto da don Fabrizio Fittante, maestro delle cerimonie episcopali; un momento formativo sulla “Desiderio Desideravi”, moderato dalla prof.ssa Concetta Costantino.
Durante l’incontro sono intervenuti don Raffaele Zaffino, direttore dell’Ufficio Liturgico, che ha introdotto la relazione del Vescovo, S.E. Mons. Claudio Maniago. Quest’ultimo ci ha guidato in un viaggio attraverso la straordinaria profondità della lettera apostolica di Papa Francesco sulla formazione liturgica del popolo di Dio.
Le quattro chiavi di lettura della Desiderio Desideravi
I 65 numeri della Lettera apostolica: scuotono e risvegliano il nostro desiderio di amare la liturgia; arricchiscono la nostra conoscenza dell’actio liturgica; indirizzano il nostro cammino ecclesiale e sinodale; ci abbracciano, permettendoci di gustare la bellezza della Pasqua celebrata.
Papa Francesco, con questa lettera, non ha introdotto nuove idee sulla liturgia né ha voluto stravolgere le nostre celebrazioni quotidiane e domenicali. Il suo intento è stato piuttosto quello di parlare “cuore a cuore” con ogni fedele, risvegliando nelle comunità la consapevolezza di essere “ripescati” dal Maestro nella barca della storia della Salvezza.
La liturgia: un incontro che trasforma
La liturgia – ha sottolineato Mons. Maniago – è un incontro vivo con Cristo, che suscita in noi stupore e meraviglia per il dono ricevuto. È un atto relazionale, nato dal desiderio di incontro, capace di trasformarci e aprirci a una vita sempre nuova. Il suo scopo è quello di renderci uomini e donne di: desiderio, consapevoli di essere sempre stati desiderati da Dio; memoria, per evitare il rischio di diventare persone “consumistiche”; silenzio, spazio in cui lo Spirito ci dà forma.
Tre parole chiave per il futuro
Il nostro Vescovo ha concluso la Settimana Liturgica Nazionale lasciando ai fedeli tre parole chiave, fondamentali per continuare a essere operatori di bellezza nelle proprie comunità:
- Tenacia: Proveniamo dalle nostre comunità con il peso di alcune difficoltà. Il rischio è tornare scoraggiati, ma queste esperienze servono a rafforzare e rigenerare il nostro impegno. La liturgia fatica ancora a realizzare pienamente il desiderio del Concilio, ma la strada, seppur lunga, va percorsa con tenacia, non da contestatori, ma da testimoni.
- Custodia: Quanto abbiamo condiviso è un dono di Dio. Va custodito non solo per la nostra crescita personale, ma anche per alimentare la vita delle nostre comunità.
- Cura: Dobbiamo prenderci cura del nostro celebrare e di noi stessi. Ciò che abbiamo vissuto è un’esperienza arricchente da preservare, affinché possiamo essere strumenti nelle mani di Dio, non voci isolate nel deserto.
La Settimana Liturgica Nazionale ha rappresentato un’occasione preziosa per riscoprire la bellezza del celebrare cristiano. Ora siamo chiamati a portare questa luce nelle nostre comunità, con tenacia, custodia e cura, affinché la liturgia sia sempre più un’esperienza viva di incontro con il Signore.
Don Raffaele Zaffino
Direttore Ufficio Liturgico Diocesano