Mercoledì 31 gennaio, presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” in Catanzaro, si è svolto l’incontro di Metropolia per le Consulte di Pastorale della Famiglia.
Gli uffici delle Diocesi di Catanzaro-Squillace, Lamezia Terme e Crotone-Santa Severina si sono confrontati i in modo sinodale su una tematica importante per la formazione dei futuri operatori di pastorale familiare: “Come affrontare la crisi del discernimento comunitario nella parrocchia e nella famiglia”.
L’introduzione ai lavori di S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta
Dopo la presentazione dei responsabili dell’Ufficio di Catanzaro-Squillace, i coniugi Maria e Pietro Pellegrino, il direttore regionale, don Tommaso Mazzei, ha posto un breve saluto ai presenti e ha dato la parola subito la parola a S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina e vescovo delegato della Commissione regionale per la Pastorale familiare e la Vita, che ha introdotto i lavori evidenziando l’importanza della formazione e del discernimento comunitario.
Successivamente, si è continuato con la suddivisione dei presenti in due tavoli sinodali nei quali, dopo l’invocazione allo Spirito Santo, si sono condivise riflessioni ed esperienze comuni.
Le conclusioni di S.E. Mons. Claudio Maniago
Il pomeriggio di confronto e formazione è stato concluso da S.E. Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, che nel suo intervento ha evidenziato come viviamo in un tempo in cui c’è bisogno di dare testimonianza dell’unità cristiana e che la collaborazione tra diocesi diventa un’esperienza, un metodo per lavorare insieme.
Il discernimento deve diventare lo strumento normale nella vita della famiglia e a chi opera in questo campo si chiede innanzitutto di imparare a narrare quella che è la propria esperienza, perché questo è lo strumento per aiutare gli altri a riscoprire come il matrimonio è una vocazione, una chiamata che dura una vita e costruita con una terza figura che è garante di quest’unione: Gesù Cristo.
L’assemblea, infine, si è congedata con la promessa che questi incontri si ripropongano, perché sono uno strumento in più per affrontare le nuove sfide e le difficoltà che si incontrano dure il cammino.