La Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona e quel senso di “recuperare se stessi”

"Eravamo tutti lì per incontrare Gesù e sentirci una sola famiglia"
"Eravamo tutti lì per incontrare Gesù e sentirci una sola famiglia"

È la domanda che ci è stata fatta più volte non appena tornati a casa. Non è stato facile metabolizzare ciò che abbiamo vissuto. Riflettendo, abbiamo capito che più ci pensavamo e più non avevamo parole per descrivere quello che abbiamo vissuto in quei giorni. Siamo partiti con un bagaglio vuoto, un bagaglio che ora è pieno! 

La GMG ci ha stravolto la vita, forse perché presi dalla routine avevamo perso ciò che era più importante, avevamo perso noi stessi… La GMG per alcuni di noi era un sogno finalmente realizzato, per alcuni una nuova e stupenda esperienza, per altri un modo per mettersi in cammino verso Gesù… Per alcuni di noi è stata anche la prima GMG!

Non è stata un semplice viaggio, una vacanza, un modo per staccare la spina… e solo chi vi ha partecipato può sapere quante camminate, quanto sudore, quanti pianti e sacrifici bisogna accettare.

La GMG è un’esperienza unica e irripetibile, finalmente non ci siamo dovuti nascondere, non abbiamo dovuto mettere una maschera per mostrarci agli altri… eravamo solo noi, noi che con le nostre diversità siamo riusciti a creare “un solo corpo”.

Porteremo nel cuore tutti i momenti vissuti insieme, sin dal primo giorno!

Siamo partiti con tanta curiosità ma anche con delle aspettative che sono state completamente stravolte.

Fin da subito abbiamo legato tra di noi e siamo diventati una grande famiglia in cui ognuno col passare dei giorni, tra stanchezza e timore di non farcela, era sempre pronto ad aiutare il compagno in difficoltà!

Sono stati tanti i momenti vissuti insieme, tutti meravigliosi come il gemellaggio a Bilbao; e pensare che ancora non potavamo immaginare ciò che avremmo vissuto nei giorni seguenti. Tra lunghe camminate, intensi momenti di preghiera, condivisione e amicizia fraterna quei giorni sono volati.

Una cosa è certa: …ci siamo resi conto di ciò che stavamo vivendo solo appena giunti a Lisbona!

Al solo pensiero di essere con i giovani di tutto il mondo, sotto un’unica luce per incontrare Gesù, avevamo i brividi.

Il primo giorno a Lisbona ci ha colpiti particolarmente. C’era amore nell’aria. C’erano fiumi di ragazzi provenienti da tutto il mondo, eppure non ci siamo mai sentiti così bene.

Ricordiamo i cori, le canzoni italiane cantate a squarciagola, l’inno della GMG che ormai conosciamo a memoria…

La Via Crucis è stata la più bella a cui abbiamo mai assistito…Ognuno di noi si è ritrovato nella figura di Gesù, perché oggi ognuno di noi nella vita porta la propria croce, quella croce che simboleggia i momenti difficili della nostra vita in cui ci troviamo in difficoltà. 

Durante le varie stazioni, attraverso alcuni gesti, i ragazzi, portando la croce, cadevano continuamente per poi rialzarsi proprio come accade nella vita. Questo ci ha fatto capire che Gesù ci tende la sua mano per aiutarci ad alzarci ed andare avanti, mostrando che la vera felicità sta nel lasciarsi attrarre dal volto dell’altro.

Ma il momento che resterà indelebile dentro ciascuno noi, è stato sicuramente la veglia. Ore di cammino sotto il sole cocente per arrivare in quel luogo dove ci avrebbe raggiunti Papa Francesco. Che emozione! 

L’episodio più significativo è stato quello dell’adorazione eucaristica, durante la quale l’amore per Gesù è stato così forte da mettere a tacere mezzo milione di giovani! 

Solo a ripensare a quel silenzio assordante, proviamo un’emozione immensa … quel silenzio non era solo il nostro silenzio, ma era quello di tutti i giovani del mondo… eravamo tutti lì per lo stesso motivo, per incontrare Gesù e per sentirci una sola famiglia!

Durante l’adorazione l’abbiamo sentito proprio vicino, ci parlava.. non sappiamo spiegarlo bene ma possiamo dire che eravamo al culmine della felicità, e la prova di tutto ciò erano le lacrime che scendevano dai nostri occhi, lacrime di immensa gioia.

Il tesoro prezioso che ci portiamo nel cuore è l’aver sentito in maniera molto forte che Gesù era in mezzo a noi, sentivamo la sua presenza.

La GMG ci ha cambiati totalmente, ci ha resi più consapevoli del fatto che, in ogni momento,bello o difficile, non saremo mai soli perché c’è qualcuno che ci ama infinitamente per come siamo. 

Porteremo per sempre nel nostro cuore le parole di Papa Francesco che ha parlato a noi giovani dicendo: “La gioia è missionaria, la gioia non è per uno. Vi domando: voi, che siete qui, che siete venuti a incontrarvi, a trovare il messaggio di Cristo, a trovare un senso bello della vita, questo, lo terrete per voi o lo porterete agli altri? Cosa pensate? Non sento! È per portarlo agli altri, perché la gioia è missionaria! Ripetiamolo tutti insieme: la gioia è missionaria! ”.

Con questo messaggio Papa Francesco ci ha ricordato quanto sia importante trasmettere la GIOIA dell’amore  di Gesù a tutte le persone che ci circondano. Non dobbiamo tenere questo dono per noi, dobbiamo portare la sua luce dove luce non c’è. 

La GMG ha fatto lievitare la nostra fede, ci ha ridonato quella Gioia che mancava nelle nostre vite.

Ora sappiamo che non dobbiamo fermarci, dobbiamo testimoniare questa gioia a tutti quelli che ci circondano, soprattutto alle persone che hanno bisogno di una mano per rialzarsi, perché come dice Papa Francesco: “  quando vediamo qualcuno, un nostro amico che è caduto, cosa dobbiamo fare? Sollevarlo[…] . Quando uno deve sollevare o aiutare una persona a sollevarsi, che gesto fa? Lo guarda dall’alto in basso. L’unica occasione, l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso,  è per aiutarla a rialzarsi”.

Non c’è stato un momento, insieme a tutti i giovani del mondo, in cui non ci siamo sentiti a casa.

Come alcuni del nostro gruppo hanno detto più volte: “Se Dio ci ha posti sulla stessa strada un motivo ci sarà!”.

Ora siamo tornati a casa con un bagaglio pieno di sorrisi, abbracci, forti emozioni e volti in cui abbiamo riconosciuto Gesù. 

La GMG ci ha fatto riscoprire delle persone fantastiche, i nostri compagni di viaggio. Primo fra tutti il nostro vescovo Claudio, il vescovo amico, il vescovo compagno di viaggio. Le sue dolci parole e i suoi sorrisi hanno reso questa esperienza più ricca e più bella.Siamo certi che saremo gli uni per gli altri raggi di luce nel corso della nostra vita. Siamo un po’ come le dita di una mano, tutti diversi, ma insieme siamo una forza. 

Oggi diciamo grazie ad ognuno di loro per aver reso questa GMG indimenticabile e per aver arricchito il nostro cuore.

E diciamo grazie al Signore per averci fatti incontrare nel cammino della nostra vita. Dobbiamo ricordarci sempre che è Lui che ci unisce.

Ricorderemo ogni momento di questa esperienza magica: le risate che non finivano più , i pianti per le parole del Papa, le canzoni cantate mentre facevamo la fila per i bagni,  le lunghe camminate senza fine e senza sapere la direzione, i cori creati in tre minuti, le cene e i pranzi che mai scorderemo!

Non è possibile descrivere la GMG in una sola parola, ce ne sarebbero troppe.

La vera GMG è quella che portiamo nel nostro cuore, e siamo certi…fino in fondo…che porteremo con noi ogni singolo, prezioso momento e cercheremo di viverla tutti i giorni della nostra vita. 

Ringraziamo il Signore, nostra luce, per averci donato tutto questo.

Una cosa è certa: la vera GMG inizia ora.

Ad ogni giovane in cammino come noi vogliamo gridare con forza: 

“Alzati! Non temere! Mettiti in ascolto e… Brilla!