È stata celebrata oggi, 7 maggio, a Squillace (CZ), la solenne festa in onore di Sant’Agazio, patrono della Città e compatrono dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. La celebrazione Eucaristica si è svolta nella Basilica Concattedrale “Santa Maria Assunta”, dove si trova la monumentale cappella che custodisce le sacre reliquie del Santo. A presiedere la celebrazione è stato l’Arcivescovo Metropolita, S.E. Mons. Claudio Maniago, affiancato da numerosi sacerdoti diocesani e religiosi.
Un momento di comunità e tradizione
Numerosi anche gli amministratori comunali del comprensorio, alcuni rappresentanti della provincia e le autorità militari che hanno preso parte all’evento. Particolarmente sentita la tradizionale offerta del cero votivo, donato dal sindaco Enzo Zofrea, presente insieme ai membri della Giunta municipale.
L’omelia: imitare Sant’Agazio per una fede autentica
Durante l’omelia, Mons. Maniago ha proposto una riflessione profonda sulla necessità di imitare la vita di Sant’Agazio: «A lui – ha sottolineato – chiediamo di essere esempio per noi, una testimonianza viva, che renda utile la nostra vita. Guardando a lui, dobbiamo imparare a vivere da cristiani. In particolare, quest’anno vogliamo chiedere a Sant’Agazio che ci aiuti, innanzitutto, a comprendere come la Pasqua del Signore sia stata davvero una rigenerazione, un rinnovamento di tutte le cose».
Il presule ha poi ricordato come Sant’Agazio, «soldato forte e fedele», abbia saputo trasformare la propria vita per continuare a combattere in favore del bene. «Ci rivolgiamo a Sant’Agazio, – ha aggiunto – chiedendo di essere suoi imitatori, perché risplenda sempre più in noi la vita nuova, un nuovo modo di vivere».
Mons. Maniago ha poi presentato tre parole chiave, ispirate al magistero di Papa Francesco, come vie concrete per una Chiesa rinnovata:
Una Chiesa che vive la vicinanza
«La Chiesa – ha affermato l’Arcivescovo – è una comunità che sta vicina alle persone». Non solo i pastori, ma ogni battezzato è chiamato a vivere relazioni autentiche, a prendersi cura degli altri, a essere segno concreto di attenzione e solidarietà. Una Chiesa che non si chiude, ma che si fa prossima anche a chi è lontano, a chi dubita, «a chi non crede, non per dire che “va bene così”, ma perché la fede è un dono prezioso che desideriamo condividere».
Una Chiesa che custodisce la memoria viva
«Non solo per ricordare la storia – importante, certo – ma per ricordare ciò che conta: i pilastri, le sorgenti della nostra vita ecclesiale. La memoria ci deve riportare sempre alla Parola di Dio. […] Accanto alla Parola, la liturgia, la celebrazione, soprattutto dell’Eucaristia. […] È nella Messa che Gesù si dona a noi. “Fate questo in memoria di me”: non è un gesto vuoto, è il centro della nostra fede».
Una Chiesa che cammina nella speranza
«Non una speranza generica, ma quella che ci rende capaci di affrontare la vita con coraggio, fidandoci del progetto di Dio, certi che non ci abbandona. In questo anno santo vogliamo nutrire la speranza, affrontare le sfide – anche quelle planetarie, come la pace – non da spettatori, ma come protagonisti. […] Siamo chiamati a essere operatori di pace. La speranza, infatti, si coltiva fidandosi di Gesù, della sua Parola, della vita nuova che ci offre».
Ha concluso, poi, con un invito forte: «come Sant’Agazio, che non si è tirato indietro neppure davanti al martirio, anche noi, nel nostro piccolo, siamo chiamati a essere “martiri”: non nel sangue, ma nell’impegno e nella coerenza».
Un dono speciale per chi porta il nome di Agazio
Prima della benedizione finale, su iniziativa del parroco della comunità di Squillace, don Vincenzo Iezzi, e in occasione dell’anno giubilare, l’Arcivescovo ha fatto dono di una medaglietta benedetta a tutte le persone che portano il nome di Agazio, come segno di appartenenza e protezione.
La processione del pomeriggio e il Rosario per il Conclave
Nel pomeriggio, alle ore 17:00, avrà inizio la processione per le vie della Città. L’evento sarà preceduto dalla preghiera del Rosario, che sarà presieduta dall’Arcivescovo stesso per affidare alle cure materne di Maria il discernimento dei Cardinali elettori, riuniti da oggi in Conclave, e invocare su di loro l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo.
Sarà possibile seguire la recita del Rosario in diretta sulla pagina Facebook della Comunità Ecclesiale Squillace.
Carmela Commodaro