Domenica 25 maggio, nella suggestiva cornice della Basilica “Maria SS. Immacolata”, si è celebrato il Giubileo delle vicarie di Catanzaro Centro e Nord. A presiedere l’Eucaristia è stato l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, che ha rivolto ai numerosi fedeli presenti un’omelia intensa e ricca di significato spirituale.
“Il Giubileo è un dono, non un evento da archiviare”
“Il Giubileo è un dono, non un evento da archiviare”, ha esordito l’Arcivescovo, esortando la comunità ad accogliere questo tempo straordinario con cuore aperto, come frutto dello Spirito Santo. “Non si tratta di un prodotto da scaffale da mettere in dispensa – ha aggiunto – ma di un’occasione per rimettere ordine nella propria vita, ripartendo dall’essenziale”.
Mons. Maniago ha ribadito il valore della domenica, giorno del Signore, come occasione privilegiata per incontrare Cristo attraverso la Parola e l’Eucaristia. “La Messa non è un obbligo da adempiere – ha sottolineato – ma un momento di nutrimento spirituale, un incontro desiderato con il Signore che ci parla personalmente e ci dona il pane della vita”.
Testimoni di speranza in un mondo ferito
In un passaggio particolarmente toccante, l’Arcivescovo ha rivolto lo sguardo al mondo ferito da guerre e ingiustizie, richiamando i fedeli al loro compito di custodi e testimoni della speranza: “Viviamo in un tempo che sembra volerci soffocare con notizie di disperazione, ma noi cristiani crediamo in quella piccola fiammella che vince le tenebre: la speranza che viene dal Cristo risorto”.
Pellegrini nella speranza, protagonisti nella vita
Mons. Maniago ha poi citato le parole di Papa Francesco, ricordando che il Giubileo è un cammino per tutti i cristiani, chiamati ad essere “pellegrini nella speranza” e protagonisti della vita, non spettatori passivi.
In conclusione, l’Arcivescovo ha affidato alla Vergine Maria, nel mese a lei dedicato, il cammino di fede della comunità, invocandola come madre e maestra nel custodire la speranza che non delude: Gesù Cristo.
Una Chiesa viva e gioiosa
L’incontro si è chiuso in un clima di profonda comunione e rinnovato entusiasmo, segno tangibile di una Chiesa viva, che desidera riscoprire le radici della propria fede per portarle nel cuore del mondo.