Gesù, tentato da Satana, è servito dagli angeli. Con la liturgia del mercoledì delle Ceneri abbiamo ripreso il nostro cammino verso la Pasqua.
Questo “mistero” della morte e risurrezione del Signore noi cristiani lo celebriamo e viviamo ogni domenica e ci impegna nel nostro cammino verso Dio e verso i fratelli, senza dimenticare di come la nostra fragilità impregni l’esistenza tanto da ricadere nell’abitudine tanto da dimenticare la bellezza dell’avventura cristiana e perdiamo di vista la meta del nostro cammino di fede.
La Quaresima è un “tempo di rinnovamento spirituale, per convertirci al Signore con tutto il cuore”. Per meglio “possedere” l’importanza dei santi 40 giorni, centriamo il significato della “benedizione” di Dio, chiariamo il senso della “tentazione” per meglio vivere la nostra “conversione” al Signore.
In principio c’è la “benedizione” che non è una formula magica e priva di significato. Tutta la storia della salvezza – vissuta e narrata nella Scrittura – è segnata e compresa da due espressioni che la definiscono: la felicità dell’uomo che ha la sua sorgente in Dio e nel suo dono (Prima lettura: Gen 9,1).
La benedizione così è parola e dono: il bene che porta non si riferisce alla sfera dall’avere ma a quella dell’essere amati e amati gratuitamente. In Lui non c’è alcun bisogno o interesse nell’amarci: ci ama e basta. Dio è solo Amore. Al Giordano è proclamato: l’amato, il “prediletto” e questa sua intimità con il Padre lo unisce ai peccatori e lo spinge nel deserto, dove c’è satana che lo aspetta per tentarlo.
Marco non ci riferisce le tre tentazioni di Gesù ma nel suo vangelo in tante e diverse situazioni Gesù è in lotta con il tentatore, che gli si presenta nella folla, nei discepoli e in Pietro. La tentazione per Gesù è stata vera e reale ma la sua fiducia nel Padre gli permette di superare ogni tentazione, anche la morte. Con Gesù, vincitore della tentazione, anche noi ritroviamo l’armonia originaria della creazione.
Altro momento caratterizzante la Quaresima è la conversione che ci fa condividere le scelte di Gesù, rinnovate nelle nostre promesse battesimali. La Chiesa lo ricorda a noi con le stesse parole di Gesù: “Convertitevi!” e siamo impegnati in un indirizzo nuovo e deciso del nostro cuore, non tanto in quei propositi piccoli piccoli che diventano i nostri idoli e dai quali ci dobbiamo liberare.
L’ Eucaristia che celebriamo ci faccia comprendere e gustare l’ amore misericordioso del Padre.
I Domenica di Quaresima: “Benedizione, tentazione, conversione”
Gesù, tentato da Satana, è servito dagli angeli. Con la liturgia del mercoledì delle Ceneri abbiamo ripreso il nostro cammino verso la Pasqua.
Questo “mistero” della morte e risurrezione del Signore noi cristiani lo celebriamo e viviamo ogni domenica e ci impegna nel nostro cammino verso Dio e verso i fratelli, senza dimenticare di come la nostra fragilità impregni l’esistenza tanto da ricadere nell’abitudine tanto da dimenticare la bellezza dell’avventura cristiana e perdiamo di vista la meta del nostro cammino di fede.
La Quaresima è un “tempo di rinnovamento spirituale, per convertirci al Signore con tutto il cuore”. Per meglio “possedere” l’importanza dei santi 40 giorni, centriamo il significato della “benedizione” di Dio, chiariamo il senso della “tentazione” per meglio vivere la nostra “conversione” al Signore.
In principio c’è la “benedizione” che non è una formula magica e priva di significato. Tutta la storia della salvezza – vissuta e narrata nella Scrittura – è segnata e compresa da due espressioni che la definiscono: la felicità dell’uomo che ha la sua sorgente in Dio e nel suo dono (Prima lettura: Gen 9,1).
La benedizione così è parola e dono: il bene che porta non si riferisce alla sfera dall’avere ma a quella dell’essere amati e amati gratuitamente. In Lui non c’è alcun bisogno o interesse nell’amarci: ci ama e basta. Dio è solo Amore. Al Giordano è proclamato: l’amato, il “prediletto” e questa sua intimità con il Padre lo unisce ai peccatori e lo spinge nel deserto, dove c’è satana che lo aspetta per tentarlo.
Marco non ci riferisce le tre tentazioni di Gesù ma nel suo vangelo in tante e diverse situazioni Gesù è in lotta con il tentatore, che gli si presenta nella folla, nei discepoli e in Pietro. La tentazione per Gesù è stata vera e reale ma la sua fiducia nel Padre gli permette di superare ogni tentazione, anche la morte. Con Gesù, vincitore della tentazione, anche noi ritroviamo l’armonia originaria della creazione.
Altro momento caratterizzante la Quaresima è la conversione che ci fa condividere le scelte di Gesù, rinnovate nelle nostre promesse battesimali. La Chiesa lo ricorda a noi con le stesse parole di Gesù: “Convertitevi!” e siamo impegnati in un indirizzo nuovo e deciso del nostro cuore, non tanto in quei propositi piccoli piccoli che diventano i nostri idoli e dai quali ci dobbiamo liberare.
L’ Eucaristia che celebriamo ci faccia comprendere e gustare l’ amore misericordioso del Padre.
Don Pantaleone Greco
Vicario foraneo di Catanzaro Centro
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