Venerdì Santo «Passione del Signore»

Nel giorno del Venerdì Santo si sono accumulate tante attenzioni e tensioni del popolo di Dio, che si sono espresse nella pietà popolare. Il Venerdì Santo è il giorno della Via Crucis, è anche il giorno della “Naca”, è il giorno di processioni che hanno sottolineato, e sottolineano in vario modo, il cuore, il mistero su cui ci concentriamo in questo giorno, che è il mistero della Passione e della Morte di Gesù in croce.

Ma non dobbiamo dimenticare che il cuore di questo giorno è un’azione liturgica, cioè un’azione in cui il Signore, insieme alla sua Chiesa, in qualche modo pone attenzione, vive, rivive insieme il mistero della Passione e della Morte di Gesù.

L’azione liturgica, che si svolge normalmente nel pomeriggio del Venerdì Santo, è il momento in cui – non è celebrazione dell’Eucarestia – il presbitero, che presiede insieme al popolo di Dio, viene coinvolto con sobrietà, e, quindi, con l’impegno, a concentrare l’attenzione in quello che è il racconto della Passione, che viene letto per esteso e che viene anche drammatizzato in qualche modo per renderlo ancora più coinvolgente.

E poi l’Adorazione della Croce. Sempre il Crocifisso è presente nei nostri ambienti, è presente alla nostra fede, ma mai come in questo giorno riceve da parte nostra attenzione e venerazione.

In questo giorno addirittura si genuflette di fronte al Crocifisso, per dire come il mistero, che esso in qualche modo ci significa, quel giorno è per noi davvero coinvolgente, lo dobbiamo rivivere, perché solo comprendendo la profondità di questo mistero noi possiamo vivere la Pasqua.

E la profondità di questo mistero non è un abisso di dolore, ma nell’abisso di dolore c’è invece la grandezza incredibile per noi dell’Amore di Dio, che arriva fino a lì, fino a scendere in questo abisso per dirci – e le parole non sarebbero bastate – quanto è grande il suo amore per noi, un amore, l’unico, che può vincere il male che è in noi, che può vincere il peccato e che ci può portare a una vita nuova.

Viviamo quindi con intensità questo giorno, guardiamo e teniamo fisso lo sguardo della nostra vita su quella Croce, che è davvero il più grande segno che ricorda e ci coinvolge nell’amore di Dio per noi