Si avvicinò e camminava con loro

Tre sere di formazione con Catechisti, Educatori e capi Scout.
Tre sere di formazione con Catechisti, Educatori e capi Scout.
Foto della tre sere di formazione con Catechisti, Educatori e capi Scout, organizzata dall’Ufficio Catechistico Diocesano.

Nei giorni 16-17-18 ottobre, presso l’Istituto “L. M. Palazzolo” di Catanzaro, l’Ufficio Catechistico Diocesano, con le indicazioni dell’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago, ha organizzato una tre sere di formazione con Catechisti, Educatori e capi Scout.

Si è voluto offrire un’opportunità di formazione, dove, al rigore scientifico degli interventi, si è aggiunta la preoccupazione di indicare una metodologia che renda sempre più qualificato il prezioso e insostituibile servizio di annuncio del Vangelo.

L’intento è stato quello di dare seguito ai lavori del Convegno Catechistico Nazionale, che nel mese di giugno, ad Amantea (CS), ha avviato un cammino di riflessione sulla Catechesi narrativa. La fede cristiana è l’incontro con Cristo e nasce sempre dall’ascolto. Il racconto della vita e della Pasqua di Cristo rappresenta la via che permette agli uomini e alle donne del nostro tempo, nello specifico ai ragazzi dell’iniziazione cristiana, di fare esperienza concreta dell’amore di Dio. La trasmissione della fede, il narrare le meravigliose opere della Misericordia di Dio, rappresenta una sfida per la vita della Chiesa e un modo concreto con cui realizzare, nella catechesi, la proposta della sinodalità che sta tanto a cuore a Papa Francesco.

Il Convegno Catechistico, dal tema “si avvicinò e camminava con loro” (Lc 25, 15), ha proposto lo stile del camminare insieme per annunciare il Vangelo partendo dall’icona dei discepoli di Emmaus, icona che accompagnerà la Chiesa Italiana in questo terzo anno del Sinodo.

Tre sono le aree tematiche del cammino sinodale, che si sono affrontate durante i lavori: la prossimità, il linguaggio e la formazione alla fede e alla vita.

Il primo giorno ha relazionato Sr. Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle Persone con Disabilità della Conferenza Episcopale italiana e Consultore del Dicastero per la Comunicazione; ha evidenziato la necessità di porre attenzione, nelle comunità, alle persone con disabilità attraverso l’avvio di processi inclusivi e di una formazione capace di ampliare lo sguardo ad ogni aspetto di vita della persona disabile. Specificamente, Suor Veronica ha indicato come la catechesi debba interagire con le disabilità intellettive, la sindrome dello spettro autistico e le malattie del neuro-sviluppo; questi/e ragazzi/e non devono essere considerati semplicemente come i destinatari di un servizio ma devono diventarne i protagonisti.

Il secondo giorno don Paolo Mascilongo, presbitero della diocesi di Piacenza-Bobbio, docente di Sacra Scrittura e responsabile regionale del settore Apostolato Biblico della regione Emilia‐Romagna, ha invitato i catechisti presenti a riflettere sullo statuto narrativo della Sacra Scrittura; è per questo che l’analisi narrativa dei testi deve considerarsi come il metodo capace di favorire la comprensione dei racconti evangelici. Don Paolo ha proposto un’attività laboratoriale intorno alla pagina del Vangelo di Marco che narra l’incontro di Gesù con l’emorroissa (Mc,5,25-34).

Il terzo giorno ha concluso le tre sere di formazione Mons. Caludio Maniago che, nel sessantesimo anniversario della Costituzione del Concilio Vaticano II sulla sacra liturgia “Sacrosantum Concilium” (4 dicembre 1963), ha esortato i catechisti a contemplare la verità della liturgia cattolica come luogo privilegiato per fare esperienza di Cristo. L’Arcivescovo si è soffermato sull’importanza e sulla bellezza della liturgia nella vita di fede, fondamentale per i credenti per vivere un’esperienza unica ed esistenziale del mistero pasquale di Cristo, nella sua interezza e ha esposto il concetto di “actuosa participatio” (SC 14): la liturgia, mentre la si vive, educa, forma e comunica. La partecipazione attiva è, dunque, la modalità umana per attingere alla fonte della Grazia; è il modo ordinario di prendere parte al mistero pasquale. Nella dinamica umana della comunicazione il rito non è un semplice rivestimento esterno, è uno strumento pedagogico che costituisce l’evento stesso della Grazia.

A conclusione delle tre sere di formazione, Mons. Maniago, ha conferito ai Catechisti il mandato che li invia nelle loro comunità a vivere il servizio della catechesi.

don Ferdinando Fodaro
vice direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano