A Betlemme non ci sarà il Natale

All'assemblea generale della FISC in corso a Roma è intervenuto padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa.
All'assemblea generale della FISC in corso a Roma è intervenuto padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa.
Foto di Padre Ibrahim Faltas intervenuto all'assemblea FISC del 24 novembre 2023
foto SIR/Marco Calvarese

Una testimonianza toccante che ha descritto quanto sta accadendo in queste settimane: “Sento le persone libanesi che lavorano in Israele e mi dicono che hanno paura di parlare arabo. Vengono guardati male per strada se parlano arabo. Gli arabi-israeliani dicono che tutto è cambiato e non riescono a capire cosa sia successo. Tutti sono cambiati, non trovi una persona che è uguale a prima del 7 ottobre”.

“Il Natale non ci sarà a Betlemme, ha tristemente affermato Padre Ibrahim, tutto cancellato! Sarà concentrato solo sulla messa del patriarca. Vogliamo continuare a fare quello che si faceva prima ma è difficile, perché gli israeliani non permettono di uscire ed entrare liberamente. È triste. Siamo usciti dalla pandemia e adesso questo. Non ci sono pellegrini, non c’è lavoro. Anche chi lavorava a Gerusalemme non può uscire e quindi non può lavorare”.

“I palestinesi usciranno e vedranno la distruzione di questi 50 giorni”, ha aggiunto padre Faltas. “Gaza è completamente distrutta e i cristiani si sono radunati nel convento latino. Sono circa 700 persone al freddo, senza medicine, mangiare e bere”.

Il vicario della Custodia di Terra Santa ha descritto la situazione a Gerusalemme dove, come nel resto della Terra Santa, è cambiato tutto. “In Terra Santa esiste un prima del 7 ottobre e un dopo il 7 ottobre, come l’11 settembre per gli Stati Uniti. La gente ha paura di uscire, non c’è nessuno per strada. Aree chiuse per motivi di sicurezza. Persone spaventate. Bambini musulmani che hanno paura che il padre possa andare a pregare nella moschea, perché potrebbe essere ucciso”.

Triste e drammatica la situazione di Betlemme: “È una città morta, chiusa, vuota, deserta. Entrare ed uscire è difficilissimo. Insegnanti delle scuole non possono passare da Betlemme ed andare a Gerusalemme. Abbiamo ottenuto un permesso speciale solo in alcuni orari della giornata. Tantissime persone vogliono scappare. I genitori di famiglie cristiane vogliono portare via i loro figli, perché dicono che lì non hanno futuro”.

“Ma dove andiamo? si è chiesto Padre Faltas, dove vuole andare Hamas? Dove vuole andare Israele? Questa è la domanda che tutti noi ci poniamo oggi e che il mondo si pone”.