Il Messaggio del Papa (clicca qui) è suddiviso in otto capitoli e approfondisce il progresso della scienza e della tecnologia come via per la pace, riflettendo sul futuro dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Intelligenza artificiale e pace
Il Papa affronta, in primo luogo, la dimensione etica dell’IA, comprese le questioni riguardanti la privacy, il pregiudizio e l’impatto della stessa sulla dignità umana, incoraggiando ad affrontare le sfide dell’educazione e dello sviluppo del diritto internazionale.
Il Santo Padre evidenzia altresì i potenziali rischi dell’IA, come la disinformazione e il controllo sociale, sottolienando la necessità di una regolamentazione e di un monitoraggio che siano vigilanti sullo sviluppo delle tecnologie dell’IA, affinché queste siano effettivamente al servizio della famiglia umana e della protezione della nostra Casa Comune.
“Se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura”, scrive il Papa e ricorda che “il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”.
Papa Francesco richiama l’attenzione sul concetto del “senso del limite” nell’era tecnologica, sottolineando che la tecnologia non può sostituire la comprensione umana e la responsabilità etica. Energe sempre più yrgente la necessità di attuare un approccio etico e umano nell’uso di algoritmi per prendere decisioni cruciali, come ad esempio quelle relative all’occupazione e al diritto.
La preghiera all’inizio del nuovo anno
“La mia preghiera all’inizio del nuovo anno – conclude Papa Francesco – è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.